lunedì 29 febbraio 2016

La meditazione è parte dello yoga



La meditazione è parte dello yoga, ma spesso la più difficile e trascurata delle pratiche, ecco come conoscerla e renderla facile.Delle volte il termine meditazione è oggetto di preconcetti; alcuni l’associano all’immagine di un indiano barbuto che siede in cima a una montagna o a un monaco calvo con in faccia un sorriso beato e credono che la disciplina richiesta sia impraticabile e al di là delle capacità ordinarie.

Cosa significa meditare?
Meditare significa portare la consapevolezza oltre la mente razionale, analitica, per raggiungere livelli di coscienza più profondi. E’ spostarsi dalla mente pensante che vive in uno stato di sopravvivenza, legata all’ego, ad emozioni limitanti e accedere al sistema limbico e al subconscio, dove attraverso emozioni come la gioia, la gratitudine e l’amore, possiamo sperimentare l’espansione, la crescita e perfino la guarigione.
Più facile a dirsi che a farsi, ma il trucco è proprio quello di “non fare”, ma di lasciare accadere….e per lasciare accadere è necessario capire l’impedimento maggiore.

Qual’è l’ostacolo?
Rendere la mente più silenziosa, riducendo l’attività delle reti neurali della neocorteccia che è sempre collegata con i cinque sensi alla realtà esterna; non è purtroppo così facile per noi così duramente provati e stressati dalla vita moderna.
Infatti quando siamo stressati viviamo in uno stato d’emergenza e di sopravvivenza in cui, per l’azione di ormoni come il cortisolo e l’adrenalina, il nostro sistema è concentrato a come preservare il corpo e focalizzato sui problemi, per cercare una via di fuga e una soluzione.
Tutto questo non fa altro che rafforzare ancora di più il legame fra il cervello, i cinque sensi, la realtà esterna e quindi l’ ego. Questo sarebbe utile se fossimo davvero in pericolo, come nel caso della gazzella inseguita da un leone dove in quella folle corsa per la vita, risulta indispensabile essere egoisti.
Quindi, quando ci troviamo seduti, pronti a meditare, proviamo a entrare dentro di noi e a collegarci al mondo asensoriale e immateriale, potremmo trovare delle grosse difficoltà a staccarci dalla realtà esterna dove il nostro ego vuole a tutti i costi sopravvivere.

Come fare quindi?
La risposta è in un’onda cerebrale. Gli esseri umani hanno diverse frequenze
d’onda misurabili all’elettroencefalogramma che puoi vedere in questo grafico:

Onde cerebrali
Quanto più le onde cerebrali sono lente, tanto più entriamo nella dimensione interiore dove possiamo sperimentare espansione e gioia.
Le onde Beta caratterizzano il nostro normale stato di veglia, dove il cervello pensa ed elabora tutti i dati sensoriali provenienti dall’esterno. Questo non è lo stato migliore per la meditazione.
Lo stato delle onde Alfa caratterizza invece il rilassamento e un leggero stato di meditazione. In questo stato il mondo interno comincia a essere più reale del mondo esterno.
Lo stato Theta è uno stato intermedio tra il sonno e la veglia, dove la mente è sveglia e il corpo dorme, in cui la mente analitica non è in funzione e accediamo al subconscio. 
E’ difficile imparare a entrare in questo stato, che è poi uno degli scopi dello Yoga Nidra, la pratica del “sonno cosciente”.
Perquesto motivo i due momenti migliori per meditare sono subito prima di andare a letto la sera e subito dopo il risveglio del mattino, perché è più facile passare dalle onda Beta a quelle Alfa e Theta.
 Essere con te stesso è meditazione
"Una volta entrato dentro, inizia la meditazione. Meditare è la capacità di essere solo con gioia,
di essere felice con te stesso, di essere in tua compagnia, di essere in meditazione con te. Quando sei in meditazione non hai bisogno degli altri: la gioia d’essere soli, non la miseria della solitudine, è meditazione ...
La meditazione in oriente non è ciò che viene inteso in occidente, in occidente meditazione significa contemplazione: meditare su Dio, sulla verità, sull’amore...
In oriente la meditazione ha un’implicazione totalmente diversa, l’opposto di quello che ha in occidente. In oriente indica la mancanza d’oggetti, l’assenza di contenuto nella mente, non è meditare su qualcosa ma lasciar cadere tutto: né questo né quello. Meditare è svuotarsi totalmente da tutti i contenuti. Quando non ci sono pensieri che si muovono dentro allora c’è immobilità: questa è
meditazione. Nemmeno una piccola increspatura esiste nel lago della tua consapevolezza, è silenzioso, assolutamente fermo: quella è meditazione. Allora saprai cos’è la verità, l’amore, la divinità."

 Osho, The Dhammapada: The Way of the Buddha

giovedì 20 novembre 2014

Matthieu Richard l'uomo più felice del mondo

La scienza occidentale, che ha definito i parametri neuro bio chimici e fisiologici per misurare la felicità, ha decretato Matthieu Richard l'uomo più felice del mondo. Qui Matthieu ci da alcune indicazioni pratiche su come tutti possiamo ri-trovare la nostra felicità



giovedì 23 gennaio 2014

Giovedì 13 Febbraio


Se osserviamo, nella vita di tutti i giorni la nostra mente è un continuo viavai di pensieri, preoccupazioni, ansie, desideri e progetti senza soluzione di continuità. Perfino nel sonno la nostra mente continua a lavorare. Bene, la meditazione è esattamente l’opposto. Durante gli incontri sperimenteremo diverse tecniche di Meditazione, e con la pratica costante le persone impareranno a rilassarsi e, raggiunto il silenzio interiore e diventati osservatori immobili, tutti potranno entrare in uno stato meditativo.

La meditazione è una tecnica semplice, alla portata di tutti ed adatta a tutte le età. Se mediterai regolarmente, scoprirai che perfino una breve sessione al mattino ha il potere di migliorare il modo in cui vivrai l'intera giornata, non soltanto ti sentirai maggiormente sereno e rilassato, ma riuscirai ad avere più attenzione, a essere più positivo e a sviluppare maggiore empatia.
Recenti studi hanno confermato che sono riconoscibili e misurabili cambiamenti significativi nel cervello già dopo solo otto settimane di meditazione regolare.

Molti studi hanno dimostrato l'efficacia della meditazione nel trattare un vasto numero di malattie. Chi pratica correttamente la meditazione si ammala molto meno degli altri. Nelle patologie gravi, la riduzione è del 50% nella fascia di età fino ai 40 anni. Oltre i 40, proprio quando abbiamo maggiori problemi di salute, la riduzione arriva fino al 67%. Per quanto riguarda la qualità della vita, gli effetti sono altrettanto eclatanti. Chi pratica la meditazione vive più serenamente, accetta meglio le avversità di tutti i tipi ed ha più successo nella vita.

mercoledì 25 settembre 2013

CON LA MEDITAZIONE E LA DIETA VEGETARIANA SI INVECCHIA MENO

Lo dimostra uno studio scientifico pubblicato su Lancet Oncology. Una ricetta a base di cereali integrali, frutta, verdura insieme ad attività fisica e ad attività antistress come yoga o meditazione aiuta a mantenersi giovani. Ecco perché

Con la meditazione e la dieta vegetariana si invecchia meno
Dieta vegetariana, attività fisica e yoga, sono i capisaldi per contrastare l'invecchiamento.
Una équipe di scienziati americani dell'università della California di San Francisco hanno dimostrato per la prima volta che, scegliendo stili di vita più sani, è possibile rallentare i meccanismi alla base dell'invecchiamento cellulare. In uno studio pilota pubblicato su Lancet Oncology, i ricercatori sono riusciti ad aumentare di una media del 10% in 5 anni la lunghezza dei telomeri, le sequenze del Dna che si trovano nella parte finale dei cromosoni, che a ogni divisione cellulare si accorciano e che hanno un ruolo centrale nel determinare la lunghezza della vita di una cellula. Per questo sono considerati una specie di 'orologio biologico' cellulare. Secondo Dean Ornish e i suoi colleghi, la soluzione per interferire con questo meccanismo è quella di mangiare 'cibi verdi', fare movimento, yoga e meditazione anti-stress.
Per 5 anni, gli scienziati hanno seguito 35 uomini con tumore alla prostata ai primi stadi, ancora localizzato. Tutti i pazienti sono stati inseriti in un programma di sorveglianza, con monitoriaggi periodici sull'evoluzione della malattia. In più, a 10 partecipanti sono stati prescritti cambiamenti dello stile di vita: dieta ad alto contenuto di frutta, verdura e cereali integrali, e a basso tenore di grassi e carboidrati raffinati; attività fisica (30 minuti al giorno di camminata, per 6 giorni a settimana); riduzione dello stress (yoga e stretching, tecniche di respirazione ad hoc, meditazione). Questi pazienti partecipavano inoltre a gruppi di supporto settimanali. La lunghezza dei telomeri è stata misurata a tutti i 35 partecipanti all'inizio dello studio e alla fine. Al termine del quinquennio di osservazione, fra i 10 pazienti che avevano cambiato stili di vita i telomeri si erano allungati in media del 10%, mentre negli altri 25 si erano accorciati mediamente del 3% circa.
Fonte: Repubblica